“Il brigante e il generale”: Un viaggio nella guerra del Mezzogiorno.

“Il brigante e il generale”: Un viaggio nella guerra del Mezzogiorno.

 

 

Giovedì scorso, nel suggestivo salone conferenze del Castello Pupillo a Siracusa, si è tenuta una presentazione letteraria di grande spessore. Il protagonista dell’evento è stato il libro “Il brigante e il generale”, del professore Carmine Pinto, storico e Direttore del Dipartimento di Storia dell’Università di Salerno. L’evento, organizzato dalla Società Siracusana di Storia Patria, insieme ai Clubs Lions Eurialo e Lions Archimede e al Comitato Dante Alighieri di Siracusa, ha rappresentato un’occasione unica per approfondire due figure sociali cruciali durante l’epoca risorgimentale: quella del brigante Carmine Crocco e del generale Emilio Pallavici da Priola e della cornice storica del tempo. Accanto ai saluti istituzionali degli intervenuti, la nostra Presidente, Prof.ssa Mariateresa Mangano, ha sottolineato come la lingua italiana abbia intrapreso il lungo cammino di trasformazione durante l’epoca risorgimentale, diventando poi lo strumento di comunicazione definitosi durante il ventesimo secolo. La presentazione del libro ha permesso ai presenti di immergersi nelle complesse dinamiche storiche del XIX secolo. Attraverso la lente dell’autore, abbiamo avuto l’opportunità di esplorare il contrasto tra due figure emblematiche, già ampiamente documentate nella storia, ognuna portatrice di una diversa visione della storia e del proprio ruolo sociale. Il brigante, figura spesso mitizzata e romanticizzata nella cultura popolare, è stato analizzato nella sua rappresentazione come eroe popolare, capace di sfidare le ingiustizie del potere costituito. Dall’altro lato dello spettro sociale, il generale incarna l’ideale dell’ordine e della disciplina militare. La sua figura si staglia come simbolo dell’autorità statale e della difesa dell’unità nazionale. Attraverso il confronto il professor Pinto ci invita a riflettere sul diverso ritmo della storia e sulle molteplici prospettive da cui è possibile interpretare gli eventi passati. E in tal senso il Risorgimento è da interpretare come un aspro scontro tra il sistema Borbonico, caratterizzato da una lentezza prettamente conservatrice e l’onda del cambiamento che interviene e che appare caratterizzata da un tempo accelerato di eventi, che spazzano via la storia preesistente, istitutendo una nazione mai esistita al posto di un impianto statutario secolare. L’incontro con lo storico si è rivelato non solo un’occasione per approfondire temi di grande rilevanza, ma anche un momento di confronto e di dialogo tra studiosi, appassionati e cittadini interessati alla storia e alla cultura del proprio territorio.